24 marzo 2013
Un testo che...non andrà mai in scena
Scuola Primaria “E. De Amicis”
Classe Quinta C
Incontri…meravigliosi
(Titolo provvisorio)
Ambiente: Bosco
della Speranza.
Disegno di una mappa raffigurante il Bosco della Speranza,
con le indicazioni per:
-il Sentiero dei Ricordi, segnalato dai nostri giocattoli;
-il Sentiero della Discordia, segnalato da un cuore
spezzato;
-il Sentiero della Concordia, segnalato da due mani che si
stringono;
-il Sentiero della Sapienza, segnalato da un libro con
parole e numeri;
-il Laghetto della Gioia, segnalato da uno Stregatto che
sorride;
-il Castello dei Sogni, segnalato da un bimbo che dorme
sotto un ombrellone, in una spiaggia assolata.
Personaggi: Narratore,
Alice, Bianconiglio.
Narratore Il
Narratore, dietro le quinte, introduce il pubblico nel paesaggio con la
descrizione dell’ambiente.
- Dove la Fantasia incontra il Bosco della Speranza, si
ritrova nel sentiero dei Ricordi, si perde nel Sentiero della Discordia, riconosce
la strada da percorrere nel Sentiero della Concordia, riflette senza saperlo
nel Sentiero della Sapienza, sguazza nel Laghetto della Gioia e, finalmente, giunge
nel Castello dei Sogni, lì avviene l’incontro tra Alice e il Bianconiglio.
Bianconiglio: Entra
in scena saltellando il Bianconiglio. Recita le parole al ritmo dei saltelli.
È tardi! È tardi! Non ho molto tempo.per presentarmi. La
Regina mi taglierà la testa se non parteciperò alla festa.
Sono il Bianconiglio, guardiano degli orologi di Vedano.
Mi diverto a romperne più che posso
e a gettarli nel fosso.
Sono il dispettoso e frettoloso coniglio di Vedano.
Sono già in ritardo di un minuto, adesso vi saluto.
Narratore: Il
Narratore, sempre dalle quinte, informa gli spettatori che sta per arrivare
Alice.
- Alice è disperata perché ha perso Oreste, il suo gattino;
l’ha cercato dappertutto ed ora, l’unica
speranza che le è rimasta è quella di ritrovarlo proprio nel Bosco della
Speranza.
Alice arriva di corsa, gridando:- Oreste, Oreste, dove sei?
Pesta i piedi con forza: - Uffa!, perché sei scappato?
Si guarda intorno e si rivolge agli spettatori: - Qualcuno,
per caso, ha visto un gattino dagli occhi verde smeraldo con il pelo rosso
scoiattolo?
Dietro alla bambina si vede passare un gattino che si ferma
incuriosito a guardare Alice , che è girata di spalle. Si ferma per un attimo e
poi scappa. Alice si gira e guarda dietro a una torre che raffigura il
Bianconiglio, dietro alla quale si è nascosto Oreste.
- Oreste, Oreste, vieni dalla tua padroncina…”cucci cucci”…
Fa il richiamo del gatto.
Invece
di Oreste esce dal nascondiglio il Bianconiglio. - Perché continui a
chiamarmi Oreste, cara Marianna?, lo sai
che non vengo da Trieste. Sei proprio
una piccola peste!
Alice, meravigliata, risponde: - Perché mi chiami Marianna?
Io sono Alice, sono una bambina e mi sento abbastanza infelice: oggi non ho
ancora incontrato il mio gattino.
Bianconiglio:- Sono stanco di chiacchierare, i guanti mi
devi portare. Al Sentiero dei Ricordi ti aspetterò, suvvia non cincischiare!
Alice:- Per l’ennesima volta: vuoi smetterla di darmi
ordini?! Sono molto arrabbiata e non ho voglia di seguirti, però… mi è venuta la curiosità di
sapere dov’è il Sentiero dei Ricordi.
Alice. Insegue il Binaconiglio e arriva al Sentiero dei
Ricordi. Si guarda in giro e si meraviglia perchè si trova circondata da alberi
carichi di giocattoli.
- Ma guarda un po' dove sono capitata! Dagli alberi pendono
i miei vecchi giocattoli. Mi viene voglia di raccontare di quella volta che ho
incontrato Trudi, il mio primo coniglietto di peluche, non riuscivo ad
addormentarmi se non lo abbracciavo. Del resto non riuscivo a dormire neppure
se non ascoltavo la ninna nanna del carillon. La musica mi piaceva proprio
tanto: passavo le ore a schiacciare il guscio della mia chiocciola sonora. Mi
piaceva anche fare la mamma, ma anche la dottoressa e la maestra con la mia
bambola di pezza dai capelli castani.
Bianconiglio: - Smettila di chiacchierare una volta per
tutte, Marianna, le tue sono proprio chiacchiere brutte. Nel Sentiero dei
Ricordi lo sanno anche i bambini, tutti vedono i giochi di quando erano piccini.
Alice:- Anch'io sono una bambina e tu insisti a confondermi
con qualcuno che non conosco. Ho proprio nostalgia di casa mia e del mio
gattino.
Bianconiglio:- Smettila di blaterare, al Sentiero della
Discordia devo proprio saltellare.
Narratore:- Il Bianconiglio e Alice arrivano al Sentiero
della Discordia. Il Sentiero è grigio e triste e non cresce nessuna pianta
conosciuta.
Alice:- In che posto triste sono arrivata, io, che
solitamente, sono una bambina così allegra e piena di amiche...!
Guarda un po' cosa fiorisce in questo cespuglio
“non sei più mia amica”
e, in quest'altro,
“non voglio più giocare con te”
e, in quest'altro ancora
“ non mi piaci più”!
Che tristezza: il Bianconiglio non mi sopporta e finirà che
anche lui mi dirà queste cose! Sono la bambina più infelice del mondo!
Alice si mette a piangere e il Bianconiglio, senza sapere il
perchè, l'abbraccia e le sussurra:
-Coraggio, coraggio, cara Marianna, non è ora di andare a
nanna.
Al Sentiero della Concordia ben presto dobbiamo arrivare.
Narratore:- Il Bianconiglio e Alice abbracciati,
saltellando, arrivano al Sentiero della Concordia dove incontrano Oreste.
Alice:- Finalmente, eccoti qua, monello che non sei altro! Dov'eri
finito? Mi hai fatto spaventare.
Oreste miagola strusciandosi e lasciandosi accarezzare anche
dal Bianconiglio che si è dimenticato di essere in ritardo.
Alice è sollevata:- In
che bel posto sono giunta. E che piante deliziose mi circondano!
Se guardo bene quel gruppo di arbusti forma le parole
“chi trova un amico trova un tesoro”,
“sei proprio un amico”,
“sono proprio fortunata ad avere un amico come te”,
“sei proprio speciale”
e, ancora,
“nessuno mi fa ridere come te”.
Che incontro di dolci parole che sanno di zucchero filato!
Narratore: - Alice è proprio tranquilla: tiene in braccio il
suo gatto e le è venuta voglia di vedere dove è andato il Bianconiglio, che è
scappato via borbottando. L'animale si è diretto alla scuola del Sentiero della
Sapienza.
Alice:- Se avessi saputo che il coniglio mi avrebbe portato
a scuola avrei portato il mio zaino.
Coniglio:- Non dire sciocchezze! Non andremo a scuola. Non
ho tempo, ma...farò uno strappo alla regola: ti porterò alla biblioteca e ti
farò sfogliare libri antichissimi.
Alice:- Se cercherai di farmene leggere qualcuno mi scoppierà
la testa. Ricordo i miei primi incontri con la carta stampata e la nuvola Olga:
mi faceva tanto ridere!, poi nella mia
vita è arrivato Geronimo Stilton: che spasso! Un giorno mi sono ritrovata tra
le mani un libro intitolato “Sussidiario”: tutto da studiare!
Non credo che avrò
voglia di seguirti!
Bianconiglio:- Pazienza! Non importa! Non c'è più tempo e si
vede che, dalla stanchezza, sei mezza morta. Mi è venuta un'idea per farti rilassare
e riposare. Se mi seguirai non ti pentirai e un sonnellino schiacciare potrai.
Narratore:- il Bianconiglio, Alice e Oreste arrivano al Laghetto
della Gioia nelle cui acque si rispecchia il Castello dei Sogni che fluttua
leggero nell'aria e che si può raggiungere percorrendo scalini di nuvole.
Alice:- Che bel posto tranquillo e rilassante, questo! Ho la
testa piena di bellissimi pensieri.
Bianconiglio:- Su, su dobbiamo andare e il mondo dei sogni
incontrare. Corri, corri l'appuntamento non dobbiamo mancare.
Narratore:- Alice segue il Bianconiglio con entusiasmo,
fermandosi ad osservare con stupore le meraviglie che incontra. Le è venuta
voglia di fare qualche bracciata nella
gioia.
Alice, rivolta a Oreste che si è addormentato tra le sue
braccia:
- Ti lascio un attimo qui, a riposare vicino all’acqua. Mi
raccomando non ti svegliare e non scappare un’altra volta.
Poi sposta lo sguardo verso l’acqua che luccica al sole. Quanto
mi piacerebbe immergermi nell’acqua! Purtroppo non ho portato il costume…Che
bei colori e che forme sempre diverse crea il movimento incessante delle onde!
Un gabbiano, là verso l’orizzonte, si abbassa sull’acqua e poi vola verso
l’alto, si perde tra le nuvole che…
Ma quelle non sono nuvole! Riesco a vedere tante immagini
diverse, immagini di personaggi, volti familiari...Il mio cuore si riempie
della gioia che lo ha colmato nelle sale di Palazzo Reale a Milano, davanti
alle tele di Picasso.
Bianconiglio:- Allora, piccola perditempo, ti vuoi muovere? O
preferisci con le tue parole senza senso continuare i miei pensieri ad affliggere?
Il ponte levatoio sta per essere sollevato e, quando l’ora scatterà, nessuna
somma di denaro ad abbassarlo basterà.
Alice:- Arrivo, arrivo…sto cercando di fare più presto che
posso. Ma…questi scalini di nuvola sono così complicati da salire: mi sento
sprofondare ad ogni passo che faccio. Devo proprio pensare all’incontro con la
forza di volontà che mi aiuta quando devo risolvere un problema, ripetere una
lezione, trattenere le lacrime quando non accade quello che desidero…
Bianconiglio: - Marianna, non lo senti l’orologio che i
minuti scandisce adagio adagio. Tic – tac – Tic - tac
Narratore:- Alice cerca di correre più che può, un gradino
nuvola, però, si buca e la bimba cade dalle nuvole…sempre più giù. Ma non vi
preoccupate, non si farà male perché proprio nel momento in cui crede di
toccare il suolo si riveglia e, su di sé, vede lo sguardo dolce della mamma che
la scuote e la invita a prepararsi. Sono le sette e tra un’ora comincerà il suo
primo giorno di scuola. Un giorno tutto speciale: quest’anno inizierà la
propria avventura alla scuola secondaria, incontrerà i professori e, forse,
anche nuovi compagni. Alice è diventata grande!
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